Calibrazione Precisa del Tasso di Assorbimento della Luce Diffusa nei Pannelli Fotovoltaici Italiani: Guida Operativa Esperta per Condizioni di Irraggiamento Diffuso Leave a comment

Introduzione alla calibrazione del tasso di assorbimento in condizioni di irraggiamento diffuso

La calibrazione accurata del tasso di assorbimento della luce diffusa nei moduli fotovoltaici rappresenta un fattore critico per la stima affidabile della produzione energetica in condizioni di cielo coperto o diffusione orizzontale, tipiche del clima italiano, soprattutto in inverno e nei periodi di alta umidità atmosferica. A differenza dell’irraggiamento diretto, la luce diffusa presenta uno spettro spettrale spostato verso lunghezze d’onda più elevate e una distribuzione angolare isotropica, che impone metodologie specifiche per la misura e la correzione. Questo approfondimento esplora, con dettaglio tecnico e operativo, il processo di calibrazione del tasso di assorbimento, integrando analisi spettrale, strumentazione certificata, fasi di acquisizione in campo e modelli radiativi per la correzione ambientale, con particolare attenzione al contesto italiano.Il Tier 1 fornisce le basi spettrali fondamentali; il Tier 2 introduce la metodologia operativa dettagliata per garantire precisione in situ.

1. Analisi spettrale della luce diffusa italiana

La caratterizzazione spettrale della luce diffusa in Italia richiede strumenti in grado di riprodurre condizioni reali di diffusione atmosferica, tipicamente modellate secondo lo scattering di Henyey-Greenstein con parametri di anisotropia rilevati tramite misure in situ. Il contenuto spettrale medio della luce diffusa al suolo presenta una riduzione del componente UV e un incremento del visibile e del vicino infrarosso, con valori di irradianza tipicamente compresi tra 300 e 800 W/m², fortemente dipendenti da aerosol ottici locali (AOT) e umidità relativa.Il Tier 2 articolo evidenzia l’importanza di curve di riflettanza standardizzate e di sorgenti LED calibrate per simulare tali spettri in camera diffusiva.

Fase pratica: configurare un diffuser sferico con sorgente LED calibrata, riferendo i dati spettrali a standard ISO 20470 per la misura della trasmittanza. Si osserva che la riflettanza diffusa del substrato modulo influisce su misure assorbimento superficiali fino al 12% in condizioni di bassa irradiazione. Per minimizzare errori, si consiglia di separare la misura del modulo da quella del substrato e applicare correzioni tramite modulazione temporale o filtri passa-banda stretto.

  • Misurare spettro con spettroradiometro calibrato ISO 17025 (certificazione: Tier2_Anchor)
  • Effettuare riferimenti HDR in configurazioni 0°, 45° e 90° inclinazione per catturare risposta angolare
  • Registrare dati in formato HDR per evitare saturazione in picchi di riflessione superficiale
  • Calibrare sensori con sorgenti LED tracciabili e dati di riferimento locali da ENVNET

2. Metodologia di calibrazione: strumentazione e procedure di campo

La calibrazione precisa richiede un protocollo rigoroso che integra strumentazione certificata, configurazioni angolari multiple e controlli ambientali in tempo reale. Il processo si articola in quattro fasi chiave: preparazione del sito, acquisizione dati in situ, elaborazione e validazione, calcolo del tasso di assorbimento e integrazione con modelli radiativi.

  1. Fase 1: Preparazione del Sito e Calibrazione Strumentale
    Verificare tracciabilità dei riferimenti tramite certificati ISO 17025, pulire otticamente sensori con soluzioni non abrasive e registrare curve di risposta in condizioni standard (luminosità uniforme, temperatura 25°C, umidità <60%). Utilizzare tracciabilità tramite riferimenti tracciabili a NIST o CNR-IST per garantire validità legale dei dati.Un errore frequente è la mancata pulizia ottica, che riduce accuratezza fino al 15%.
  2. Fase 2: Acquisizione Dati in Situ
    Eseguire misure angolari su superficie modulo a 0° (normale), 45° (angolo intermedio) e 90° (diffuso), con registrazione simultanea di irradianza totale, temperatura del modulo, umidità e aerosol ottici tramite sensori ENVNET. Registrare dati in formato HDR per preservare la dinamica spettrale. Impostare il sistema su modalità di acquisizione automatica con trigger sincronizzato tra spettroradiometro e pyranometro.L’assenza di controllo aerosol provoca errori fino al 20% nella stima assorbimento superficiale.
  3. Fase 3: Elaborazione e Validazione
    Normalizzare i dati per angolo di incidenza usando approssimazioni di Lambert-Bouguer-Lambert corrette per scattering multiplo. Correggere per riflettanza del substrato mediante confronto modulare con misure di riferimento separati per modulo e substrato. Validare i risultati con modelli radiativi locali come MODTRAN o libRadtran, confrontando spettri simulati con dati reali.Il Tier 2 suggerisce l’uso di MODTRAN per simulare condizioni atmosferiche specifiche italiane, come quelle di Bologna o Milano in inverno.
  4. Fase 4: Calcolo del Tasso di Assorbimento Effettivo
    Calcolare il tasso di assorbimento $A_{eff} = \frac{I_{assorbita}}{I_{totale\_diffusa}} \times 100\%$, integrando profondità di penetrazione spettrale e intensità trasmessa con correzione multicomponente per scattering interno. Applicare fattori di correzione di temperatura (coefficiente di assorbimento cresce del 0.3%/°C) e umidità (riduzione assorbimento 0.1-0.4% per ogni 10% aumento AOT).

3. Caratterizzazione ottica avanzata dei materiali fotovoltaici

La misura della riflettanza spettrale tramite camera diffusiva è fondamentale per derivare proprietà ottiche del modulo. Si usa una sorgente LED calibrata a 450, 550, 650, 850 nm con diffusore Henyey-Greenstein (anisotropia $g=0.7$), posizionato a distanza costante per simulare condizioni atmosferiche standard. L’integrazione spettrale consente di calcolare il coefficiente di assorbimento medio $α_{eff} = \frac{1}{d} \int_0^\infty \alpha(z) e^{-μz} dz$, dove $μ$ è il coefficiente di attenuazione media.

Esempio pratico: in un impianto a Bologna, dati mostrano che il modulo perovskite presenta riflettanza del 18% a 650 nm, con assorbimento pico del 72% nella banda 700-900 nm; il silicio cristallino mostra riflettanza più bassa (11%) ma maggiore scattering multiplo interno. Una correzione combinata HDR + modulazione temporale riduce errore misura riflettanza da 6.2% a 2.1%.

ParametroSilicio CristallinoPerovskiteValore Tipico
Assorbimento medio (0-900 nm)38%42%40%
Riflett

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